Il comparto agricolo è di nuovo sul piede di guerra. Da
qualche anno, nonostante la forte crisi, il settore era rimasto
piuttosto tranquillo perché tutto sommato il guadagno era accettabile.
Ma in questi ultimi giorni il crollo improvviso dei prezzi dei prodotti
agricoli ha fatto scattare immediatamente la molla della protesta nel
Vittoriese, centro agricolo per eccellenza dotato di un mercato
ortofrutticolo dal quale ogni mattina partono sul gommato tonnellate di
primizie destinate ai mercati del Nord, dove le stesse vengono vendute a
prezzi sicuramente superiori.
Tra le prime associazioni a mobilitarsi, l’Altra Agricoltura di Gaetano Malannino (foto),
che insieme ad altri produttori come Tonino Messinese e Maurizio
Ciaculli, ha annunciato una serie di iniziative tese ad attirare
l’attenzione attorno al nuovo dramma del comparto agricolo. Da ieri
Malannino, Messinese e Ciaculli hanno iniziato lo sciopero della fame
fino a quando non saranno ricevuti dal ministro delle Politiche agricole
Mario Catania. Oltre allo sciopero delal fame è in atto un sit in
dentro una serra installata in piazza Calvario a Vittoria.
«Il
crollo dei prezzi dei prodotti orticoli - dice Malannino - è stato
dettato dalla Grande Distribuzione. Ha abbattuto volutamente il prezzo
del pomodoro per imporre ai produttori di non alzare la testa. Se compra
il ciliegino a trenta centesimi non è possibile che lo rivenda a 70
centesimi, seppure è marcato Marocco. Questa scelta vuole imporre un
prezzo troppo basso alla fonte».






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