Invito alla conferenza stampa
(info Fabbris 3466483882)
Giovedì 20 dicembre ore
9.30 - Saletta delle Conferenze della
provincia di Matera
La commissione Agricoltura del Senato ha
concluso i lavori pubblici della legislatura
incontrandoci per tre ore in audizione
Il prossimo parlamento dovrà ripartire da
li: affrontare la crisi delle campagne. Ache
in Basilicata e Puglia saremo di nuovo in
strada ed al Parlamento senza permettere più
alibi
In conferenza stampa a Matera Fabbris e gli
altri partecipanti lucani alla audizione
renderanno pubblici i documenti assunti e la
convocazione della nuova fase di mobilitazione
nelle aree rurali che attraverserà la prossima
campagna elettorale
Dal giornale di Ragusa (http://www.ilgiornalediragusa.it/notizie/politica/44869-la-questione-agricola-approda-in-senato---conclusa-laudizione-dei-50-agricoltori.html
Si è tenuta ieri (18 dicembre) L'audizione
presso la Commissione Agricoltura del Senato si è
svolta questo pomeriggio a Roma. Una delegazione
di crica 50 agricoltori, la metà dei quali
provenienti dalla Sicilia, è stata ricevuta dalla
Commissione Agricoltura del Senato, con il
presidente Paolo Scarpa Bonazza. A guidare la
delegazione era il coordinatore nazionale di
Altragricoltura, Gianni Fabbris ed il sindaco di
Vittoria Giuseppe Nicosia.
La maggior parte degli
agricoltori proveniva dalla cosidetta fascia
trasformata, gli altri da altri regioni del
meridione (Basilicata, regione d'origine di
Fabbris, Calabria, Campania, Lazio, Puglia e
Molise).
"le nostre richieste e le
nostre analisi sulle motivazioni della crisi
sono state tutte interamente accolte - ha detto
Fabbris - è stata un'audizione molto lunga,
durata più di tre ore ed i senatori hanno
ascoltato con molto interesse. Abbiamo appreso
che molte delle cose che abbiamo chiesto erano
già state inserite in documenti di lavoro della
commissione, che li aveva proposto al Parlamento
ed al governo, ma non aveva ottenuto nulla.
Nelle scelte di politica
agricola, questo governo, così come il
precedente, è stato succube delle direttive
europee che, finora, non hanno tenuto in nessun
conto l'economia agricola del meridione
d'Italia. L'accordo euro-marocchino, ad esempio,
avvantaggia i paesi del Nord Africa e penalizza
noi!
Ora, la commissione
elaborerà un documento che conterrà le nostre
richieste. Rimarrà agli atti per il prossimo
Parlamento"
Intanto, a Vittoria,
continua lo sciopero della fame condotto da Tano
Malannino, Tonino Messinese e Maurizio Ciaculli.
Sono arrivati al 13^ giorno di sciopero della
fame. Oltre ai liquidi, hanno assunto anche
milee e gatorade. Ma le forze fisiche si fanno
sempre più deboli.
"Dobbiamo verificare la
possibilità di valorizzare il più possibile
questa battaglia - ha detto Fabbris - ma ora
l'emergenza è costruire una piattaforma di
rivendicazioni e di battaglie per il prossimo
Parlamento. Dobbiamo chiedere con forza che
l'agricoltura entri nell'agenda del prossimo
governo e che si dia al sud possibilità di
rilancio. Continueremo a batterci per la
"sovranità alimentare" e per dare alle aziende
la possibilità di produrre reddito"
Invito alla conferenza stampa
(info Gianni Fabbris 3466483882)
3 DI NOI SONO AL 13° GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME
Ora risolvete anche la nostra di crisi: le aziende
agricole non devono chiudere
Martedi 18 dicembre la Commissione Agricoltura del
Senato incontra una delegazione con oltre 50
agricoltori delle Regioni meridionali, sindaci,
istituzioni e l'Assessore all'Agricoltura della
Regione Sicilia, mentre Tano, Tonino e Maurizio
(agricoltori di Vittoria) sono al 13° giorno di
sciopero della fame
Tante volte in questi anni abbiamo incontrato le
istituzioni per spiegare alla politica che queso
Paese non può pagare il prezzo della chiusura e
della perdita delle aziende agricole e del
patrimonio di lavoro e saperi che generazioni di
agricoltori hanno accumulato nei secoli. Finora
non ci siamo riusciti: cdntinaia di mobilitazioni,
manifestazioni di crisi, pressioni, proposte non
hanno invertito il quadro che le scelte e la
responsabilità della politica ci consegna: le
aziende e le nostre terre stanno passando di mano:
banche, poteri finanziari, concentrazioni
speculative e commerciali, capitali illegali si
stanno impadronendo di un patrimonio strategico
per la Sovranità Alimentare del Paese, la
sicurezza dei cittadini, il lavoro, la tutela del
territorio.
Lo sciopero della fame duro e determinato di tre
di noi (che sta mettemndo seriamente a rischio la
loro incolumità e la loro salute) non è un gesto
disperato ma, al contrario, l'ennesima
manifestazione di lotta di chi, con dignità e
lucidità, non vuole accettare come inevitabile il
destino che le scelte europee e nazionali stanno
compiendo sulla pelle di agricoltori e
consumatori: quella di lasciarci tutti più poveri
nelle mani di chi governa gli scambi commerciali
del cibo espropriando le comunità locali e
nazionali del diritto di avere un territorio vivo
pieno di uomini e donne al lavoro, tutelato e
gestito in maniera corretta e ambientalmente
ricca.
Vittoria e la Sivcilia sono l'avamposto più
esposto di un disastro sociale che il prossimo
anno potrebbe esplodere nelle aree rurali
coinvolgendo le città e le nostre comunità: gli
agricoltori non ce la fanno più e chiedono alla
politica una svolta urgente a favore del lavoro,
dei consumatori e del territorio.
Domani saremo a Roma per portare alla Commissione
Agricoltura del Senato l'urlo della crisi delle
aree rurali ma, anche ed ancora una volta, le
proposte per uscire dalla crisi e per depositare
un documento su cui impegnamo fin d'ora la
politica ed il prossimo parlamento a dare le
risposte.
LO faremo come agricoltori, rappresentanti di
associazioni di base e organizzazioni insieme ai
nostri sindaci ed alle istituzioni territoriali ed
annunceremo la nostra ferma determinazione a
convocarci in mobilitazione nelle strade ed a Roma
fina dall'insediamento del prossimo parlamento per
evitare che la prossima legislatura sfugga ancora
una volta dalle responsabilità dalle scelte di
riforma che non possono più essere rinviate.
La delegazione è coordinata e organizzata da
Gianni Fabbris dirigente di Altragricoltura ed
incontrerà la stampa alle ore 12,30 presso la
sala stampa della Fondazione Basso in Via della
Dogana Vecchia 5 (angolo di Piazza
Sant'Eustacchio dietro al Senato).Sono invitati
la stampa, i parlamentari e i rappresentanti
politici